Disturbi del comportamento alimentare: in calo l’età dei soggetti coivolti

di Noemi Fenu*

L’alimentazione svolge un ruolo essenziale all’interno del processo evolutivo fin dalla nascita, costituendo di fatto il primo rapporto del bambino con le figure di attaccamento e quindi con l’ambiente esterno.

In età pediatrica, i problemi legati all’alimentazione e alla nutrizione si manifestano in maniera frequente e possono costituirsi come fenomeni dalla rilevanza clinica estremamente variabile: il cibo può diventare il canale attraverso il quale il bambino o l’adolescente veicolano le proprie difficoltà relazionali ed emotive.

L’età di esordio dei DCA si colloca principalmente tra i 15 e i 19 anni, ma negli ultimi tempi sono diventate sempre più frequenti le forme ad esordio precoce con picchi intorno agli 8-10 anni. Si ritiene che i DCA siano la conseguenza dell’interazione tra più fattori predisponenti: genetici, biologici, individuali, familiari, socio-culturali. A questi si aggiungono i fattori scatenanti, vale a dire tutte quelle situazioni che precedono l’insorgenza del disagio e sembrano quindi averlo provocato in modo diretto. Si tratta di quegli eventi e situazioni che di per sé non sono in grado di causare un DCA, ma che possono indurlo in persone vulnerabili e predisposte: fallimenti scolastici, lavorativi e affettivi (delusioni amorose o difficoltà di relazione con partner, amici e genitori), conflitti o separazione dei genitori, lutti, separazioni in genere, cambiamenti di vita, di città, di scuola o casa, malattie. Talvolta possono non esserci episodi evidenti di difficoltà, ma una serie di impegni vissuti come insostenibili che possono portare a un senso di inadeguatezza scatenante.

Allora anche eventi apparentemente positivi come la fine della scuola, l’inizio di un nuovo lavoro o di una nuova relazione o un viaggio all’estero, possono funzionare da innesco, proprio a causa della paura di non essere all’altezza. Gli adolescenti oggi si vergognano per le imperfezioni del proprio corpo e derivano la propria autostima più dalla propria immagine che non da capacità e competenze. I vissuti di inadeguatezza

degli adolescenti e la rigidità dei modelli estetici imperanti cui si ispirano li inducono ad attaccare

il proprio corpo nutrendolo troppo o troppo poco. Dedicare una giornata, il 15 Marzo di ogni anno, in un’ottica di prevenzione sui DCA significa sensibilizzare e aumentare l’attenzione della popolazione attorno a queste patologie che utilizzano il corpo come mezzo per comunicare un disagio profondo. È fondamentale implementare la corretta informazione sui DCA e diffondere la consapevolezza che questi disturbi possono essere curati attraverso una rete assistenziale orientata alla diagnosi precoce e ad un intervento tempestivo da parte di professionisti specializzati. Il primo obiettivo degli interventi di prevenzione deve essere quello di educare i giovani partendo dall’assunto che, attraverso un miglioramento dell’autostima (individuato da più studi come “fattore protettivo” rispetto all’insorgenza) è possibile influire positivamente sull’immagine corporea e sui comportamenti alimentari degli adolescenti. La prevenzione dei DCA diventa intervento di promozione alla salute volto a creare una rete di solidarietà, scoraggiando il distacco ed il disinteresse da parte di chi non è direttamente coinvolto, allontanando l’omertà che accompagna questi disturbi.

#coloriamocidililla

*Psicologa, specializzata in età evolutiva Equipe Sorridimente Area Riabilitativa (Alghero)

Ti è piaciuto? Condividilo con gli amici