Sindia | L’ultimo saluto a Mons. Niola

«Testimone di un “per sempre” al servizio della Comunità»

Sono passate due settimane dalla morte di Don Niola, storico parroco di Sindia, impegnato costantemente nella pastorale diocesana e nell’associazionismo, molto presente nella vita dei suoi parrocchiani e altrettanto attivo nelle dinamiche socio-culturali del paese. Pubblichiamo di seguito il ringraziamento che, un suo amico collaboratore, ha redatto, anche a nome della Comunità sindiese. 

di Gabriele Pisanu

“Grazie” perché ti sei dimostrato più sindiese dei sindiesi prendendoti cura con amore e dedizione della nostra comunità, dei luoghi, delle tradizioni, della cultura del nostro paese.

Il Don Niola sindiese lo abbiamo visto immerso nella vita sociale, sempre presente a tutte le iniziative culturali, sociali e sportive, nei momenti di festa e di difficoltà che ha vissuto il nostro paese; era un vero sindiese quando sollecitava, non solo gli amministratori, ma tutti noi perché ci prendessimo cura di Sindia, quando si dispiaceva per quelle situazioni che screditavano il nostro paese e quando si occupava in prima persona dei nostri luoghi. Se Corte oggi è come lo vediamo è soprattutto grazie lui, al suo tempo dedicato ad innaffiare le piante (oggi alberi rigogliosi), a trovare soluzioni per migliorare e tenere vivi questi luoghi ricchi di fede e di storia. Come dimenticare la passione per valorizzare, non solo Corte, ma anche San Giorgio, San Demetrio, l’Asilo parrocchiale! Le tradizioni: ha conservato quelle storiche e inventato di nuove perché convinto che siano uno strumento per avvicinare a Dio e per costruire una comunità più viva e unita.

“Grazie” ancora perché in un periodo dove l’imperativo è la provvisorietà Don Niola conferma ancora oggi la scelta di essere sacerdote “per sempre”. Abbiamo conosciuto l’entusiasmo dei primi anni vocazionali e lo abbiamo ritrovato, 25 anni dopo, come parroco, disponibile a dare, con la stessa forza, nuovo impulso alla nostra comunità: la caparbietà nel ricostruire l’AC, i comitati delle feste e le varie associazioni, l’energia nel ricercare proposte che tenessero viva e unita la nostra comunità, come le famose “gite di Don Niola” capaci di trascinare tutti in viaggio. Un’energia che non si è spenta ma che ha conservato sempre nella capacità di dare spazio alle novità proposte dal mondo giovanile, apprezzandole, gradendone il linguaggio e cogliendone il valore educativo; e se in un primo momento le accettava con la sua tipica “energica titubanza” poi le faceva diventare appuntamenti irrinunciabili del cammino parrocchiale. Una grinta, uno spronare continuo, sempre sollecito a spingere la comunità perché si mantenesse viva, attiva, partecipe e unita. Sempre. Quel “sempre” detto una volta ma diventato il punto fermo di tutta la vita! Poteva dire “basta” a 75 anni, poteva dire “basta” quando ha lasciato la guida della comunità e invece anche dopo, fino a quando la salute glielo ha permesso, è rimasto sempre presente con entusiasmo e trasmettendo entusiasmo. Ha continuato ad avere a cuore il futuro della chiesa e della nostra comunità: “Continuate con il vostro impegno”, “grazie per quello che fate” sono le parole con cui in questi ultimi anni, pur non essendo il nostro parroco, ha continuato a stimolarci. Tutto questo la dice chiara su una fede, su una scelta convinta, su quel “per sempre” che fa superare le difficoltà che qualsiasi vocazione incontra perché le fatiche della vita, il peso delle malattie e degli anni, se affidate a Cristo, danno la capacità di affrontare la strada che il Signore ha previsto per ciascuno di noi. L’entusiasmo di un “vecchio parroco”, come amava definirsi, deve essere di esempio per le nostre famiglie, per tanti giovani sacerdoti, per i giovani e per tutti noi parte di questa umanità che fa fatica a dire “per sempre” e soprattutto a viverlo, perché si affida solo alla fragile natura umana e non confida nella forza inesauribile della grazia che viene da Dio.

Ti è piaciuto? Condividilo con gli amici