di Sandra Masia
Nella parrocchia algherese di Nostra Signora della Mercede, Sabato 27 Maggio si è concluso l’anno catechistico. È stata celebrata la veglia di Pentecoste, con l’invocazione dello Spirito e l’ascolto della Parola di Dio, a partire dalla divisione nata a Babele, per culminare con la certezza che lo Spirito Santo unisce e sostiene tutti coloro che amano Dio.
Durante la celebrazione tutti i bambini e i ragazzi della catechesi hanno riproposto le “animazioni liturgiche” preparate nell’anno; una novità, quest’ultima, che ha riscosso un esito positivo tra le famiglie.
Si tratta di un’iniziativa nata nel mese di novembre da un’idea del parroco, p. Pasquale, che ha pensato di far “spiegare il Vangelo” proprio a bambini, guidati dalle catechiste, con l’obiettivo di rendere la liturgia più leggera e più adatta a loro, in modo particolare a quelli più piccoli.
Hanno così progressivamente preso forma animazioni di vario genere, a partire dalle recitazioni, passando per il canto e il ballo, in base alle doti di ciascuno. Dietro l’apparente leggerezza di ciò che veniva proposto, c’era un lavoro profondo, protratto talvolta per diversi incontri.
Le catechiste, partendo dalla lettura della Parola di Dio, ne spiegavano il significato, facendosi aiutare anche da brevi filmati esplicativi, disponibili sui canali multimediali dedicati alla catechesi; poi, insieme ai bambini, venivano individuate una o più parole chiave e da questo iniziava la ricerca di un canto che potesse trasmettere il giusto significato.
Infine, come ultimo passo, si doveva lavorare sui movimenti da fare. Ovviamente non tutte le catechiste hanno propensioni alla danza o al canto, ma questo, invece di essere un ostacolo e una discriminante, si è rivelata una grande opportunità, che ha portato ad una feconda collaborazione.
È stato coinvolto il coro, che spesso si è prestato ad imparare nuovi canti e a fare da accompagnamento musicale per i bambini, rendendo più semplici le diverse animazioni. Chi non se la sentiva di cantare e ballare ha optato per la recitazione o per la lettura, a seconda anche della fascia di età interessata.
In alcuni gruppi c’è stata una collaborazione attiva dei genitori. Anche molte mamme si sono appassionate a questa novità e hanno dato il proprio contributo, mettendosi a disposizione e, talvolta, partecipando insieme ai loro bambini. Si è creata un’ondata di entusiasmo che ha dato vitalità alla catechesi e ha entusiasmato un po’ tutti. Notevole è stato l’impegno da parte delle catechiste e del parroco per evitare che la Santa Messa si trasformasse in uno show, come in un teatro. La scelta di canti religiosi e di opportuni movimenti del corpo hanno fatto in modo che il canto e il ballo si trasformassero in preghiera di lode. E, per non far perdere di vista la centralità di Gesù, al termine dell’animazione p. Pasquale sottolineava il significato di quanto realizzato, mettendo in evidenza il fulcro e il messaggio essenziale di ogni esibizione.
Certo, si è creata un po’ di confusione e di fermento, non sempre apprezzato dalle persone più avanti negli anni. Ma la partecipazione alla Santa Messa delle famiglie è aumentata e si sono avvicinate persone che prima non frequentavano le celebrazioni liturgiche. Forse, inizialmente, qualcuno era presente solo per vedere il proprio figlio protagonista, ma poi ne ha compreso il significato e la frequentazione è continuata nel tempo. Al termine della Messa ci si è ritrovati nei locali dell’oratorio per un momento conviviale, per apprezzare la bellezza dello stare insieme.