Sedilo. Enrichetta, la centenaria toscana dal cuore sardo

di Graziana Careddu

Cento anni portati splendidamente, frase che descrive bene Enrichetta Cecchini sedilese d’adozione che il 20 gennaio è arrivata, in buona salute e con una memoria che fa invidia a tanti giovani, al bel traguardo dei cento anni. Ascoltarla e conversare con lei è un vero piacere e non ci si accorge del tempo che passa. Enrichetta è nata a Vicchio del Mugello in Toscana e con i suoi genitori, i due fratelli Ezio ed Egidio e la carissima zia Marianna ha vissuto nel piccolo borgo di Malnome, frazione di Vicchio. Sin da piccola ha amato studiare e dopo la licenza media è andata in collegio per proseguire gli studi e così ha conseguito la maturità classica e il diploma magistrale che le ha permesso di fare la maestra, lavoro che ha svolto fino ai 70 anni. «Allora si andava in pensione a 65 anni – ha tenuto a precisare – ma mio fratello mi disse che potevo stare ancora e cosi chiesi e ottenni di poter insegnare per altri 5 anni».

La passione per lo studio e tanti interessi (perfino la lingua etrusca) l’hanno portata a seguire tanti corsi e conseguire vari attestati e diplomi, tra questi anche uno che gli ha permesso di insegnare, oltre che nelle scuole statali, anche in un istituto per ciechi. A legare Enrichetta a Sedilo è stato l’amore. A 35 anni, infatti, ha conosciuto Battista Mongili, sedilese che per lavoro era emigrato in Toscana e faceva l’autista addetto alle consegne in un importante scatolificio. «Io ero difficile… ho avuto tanti pretendenti, ma non ero interessata, con Battista ci fu il colpo di fulmine per cui dissi a mia mamma che me lo sarei sposato. Ci fidanzammo e 2 anni dopo, il 4 ottobre 1961 celebrammo il matrimonio in una cappellina di famiglia dedicata a S. Francesco». Dal matrimonio nacquero 3 figli, 2 maschi e una femmina che purtroppo morirono piccolissimi. «Per non pensare e per salvarmi dal grande dolore mi buttai negli studi e nelle ricerche sul territorio passando ore negli archivi». Queste ricerche hanno portato alla pubblicazione di 2 libri “Malnome” e “I paesaggi dell’anima” e alla stesura di un terzo libro “Sassello e dintorni”.

Nel 2000 Enrichetta e il marito si trasferiscono a Sedilo, ma da sempre i periodi di ferie si passavano in paese. «La prima volta che venni qua mi sembrava di aver già visto Sedilo, Battista me lo aveva descritto cosi bene che sapevo già tutto. Arrivammo in nave e poi in treno alla stazione di Abbasanta dove ci venne a prendere una macchina a noleggio. Fui subito ben accolta e mi integrai presto».  In quegli anni le persone adulte parlavano quasi esclusivamente in sardo, ma per Enrichetta non fu un problema «Lo imparai presto, lo capivo bene e provai anche a parlarlo, ma Battista mi prese in giro per la pronuncia e mi disse che sembravo campidanese!». La passione per le ricerche sul territorio è proseguita anche qui, Enrichetta non si è mai annoiata, ha visitato i nuraghi, le tombe dei giganti e gli altri siti archeologici di cui il nostro territorio è ricco e si è appassionata ai racconti delle janas e alle antiche leggende sarde. Anche nella parrocchia si è inserita attivamente collaborando con il gruppo Caritas e facendo parte della Milizia dell’Immacolata. Dal 2017 è vedova ma anche dopo la morte del marito non si è staccata da Sedilo per cui 2 volte l’anno prende l’aereo (da sola) per passare l’inverno qui e i mesi estivi nella sua amata terra in compagnia dei nipoti.

Le sue giornate le trascorre leggendo tanto, facendo qualche passeggiata per mantenere in forze le gambe, guardando la tv e preparando da mangiare, sfruttando cosi i suoi 2 diplomi di cucina. Per ringraziare il Signore del dono di una vita cosi lunga è stata celebrata una Santa Messa. Don Mongili nella predica le ha rivolto belle parole: «L’omelia oggi non sono le mie parole ma la tua vita. Come tutti avrai le tue debolezze e i tuoi difetti, ma possiamo ben dire che sei un esempio di vita evangelica. Che bella omelia! La tua gentilezza, la disponibilità, l’umiltà e la discrezione e quella fede che, nonostante il peso degli anni, ti porta qui ogni domenica a rinnovare il tuo “Sì” al Signore. Tieni a mente le parole del salmo “In Dio confido, non avrò timore”».  Al termine della messa il parroco a nome della comunità ha regalato un libro alla festeggiata dal titolo 365 giorni con il Signore.  Con l’augurio di avere ancora davanti tanti anni ad Enrichetta ancora tanti auguri a medas annos cun salude e a dos contare parisi!

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